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Canneti

Il canneto è un’associazione vegetale in cui predomina la Cannuccia di palude (Phragmites australis) che per prosperare deve essere sempre a contatto con l’acqua è indispensabile. Le specie di uccelli tipiche dei canneti sono il cannareccione (Acrocephalus arundinaceus), la cannaiola (Acrocephalus scirpaceus) ed il tarabusino (Ixobrychus minutus), che imita le canne dell canneto puntando verso l’alto il lungo becco.

In Val Stagnon il canneto d’acqua dolce è ben sviluppato e rappresenta un habitat importante per molte specie di animali, offrendogli un ambiente adatto per nutrirsi, nidificare e ripararsi.

 Il canneto ininterrotto più grande si estende nell’estrema parte settentrionale della riserva lungo i fossi nella zona sud della bonifica di Bertocchi. In questo ambiente possiamo vedere anche il più grande roditore presente in Val Stagnon – la nutria (Myocastor coypus). È una specie alloctona, allevata in passato per la pelliccia, ma che oggi vive allo stato selvatico. Ci si accorge della sua presenza anche grazie ai “scivoli” erbosi lungo i quali, dalla cima degli argini, scende nei canali.

 I canneti salmastri (come già il nome lo suggerisce) prosperano nell’acqua salmastra/salata e dal loro interno crescono le piante alofite. Questi canneti formano un fitto manto lungo i bordi della laguna di Val Stagnon. In condizioni di salinità molto elevata i canneti raggiungono delle dimensioni minori e rimangono decisamente bassi nelle zone aride. In habitat di questo tipo cresce il Giuncastrello marino (Triglochin maritimum), una pianta alofita perenne molto rara, con lunghe foglie »erbose« e fiori poco appariscenti, minuscoli e uniti in infioriscenze a forma di spiga. L’ultima osservazione di questa specie a Val Stagnon risale a vent’anni fa, ed è anche l’ultima osservazione per la Slovenia. Indubbiamente si »nasconde« ancora tra i canneti e per trovarlo bisognerebbe soltanto cercarlo.

Cannareccione, foto: Mirko Kastelic